La Costellazione di Orione, raffigurante in cielo il più imponente e il più bello degli uomini della mitologia Greca e Romana, il gigante cacciatore e figlio di Poseidone, nasconde eccezionali meraviglie. Proprio sotto la sua cintura splende l’oggetto celeste più brillante e facilmente osservabile: la “grande Nebulosa di Orione“, il 42° oggetto del catalogo di Messier (M42).
La nebulosa è così grande da coprire uno spazio di 24 anni luce (a.l.) e da essere facilmente osservabile facilmente anche ad occhio nudo, purché sotto cieli a basso o nullo inquinamento luminoso.
Lì, a 1270 a.l. dalla terra, tra gas ionizzati e nebulose a rilessione, si formano stelle e sistemi planetari. Gli studiosi hanno già individuato in questa regione del cielo 700 stelle in fase di formazione e più di 150 dischi protoplanetari dal quale si formeranno nuovi sistemi “solari”.
La foto della Nebulosa di Orione: com’è stata ottenuta
La fotografia riportata, ottenuta dal Socio UAN Gabriele Piantadosi con la sua strumentazione digitale, riprende solo una parte della nebulosa che, nel suo insieme, copre quasi tutta la costellazione di Orione, quella più ricca di gas e di sfumature di colore, assolutamente non rilevabili con l’osservazione visuale ma solo con la fotografia digitale.
Infatti, l’immagine pubblicata rappresenta la somma di 20 singole fotografie dello stesso oggetto celeste, ognuna della durata di 5 minuti, per un totale di 1h 40m di esposizione. Il telescopio col quale Piantadosi ha ripreso le immagini è un riflettore Newton con obiettivo da 254mm e focale 1.200mm (Skywatcher 254/1200 PDS Explorer) su montatura digitale AZ EQ6 e telescopio di guida rifrattore da 70mm, focale 240mm con camera per l’autoguida ZWO ASI290MC.
Le immagini della nebulosa sono state riprese al fuoco diretto del telescopio da una fotocamera Nikon Z6. Durante le circa 2h di acquisizione a BIN2 ed ISO 800 è stato impiegato il software di guida PHD2 applicando la tecnica del dithering per evitare il rumore “a pioggia”.
Per l’elaborazione delle immagini è stato usato il software Pixinsight.