Cold Spring, 21 marzo1886 – New York, 8 gennaio 1952
Antonia Maury, la personalità più originale tra le donne astronome di Harvard, è ricordata per aver calcolato per prima l’orbita di una binaria spettroscopica e per aver migliorato il sistema di classificazione stellare elaborato da Annie Jump Cannon e Williamina Fleming, con le quali ha collaborato nell’ambito dell’Harvard Computers.
Di antica discendenza portoghese, Antonia Maury proveniva da una famiglia con un illustre pedigree scientifico. Il nonno materno Jhon William Draper aveva realizzato nel 1840 la prima immagine della Luna e nel 1872 suo zio Henry Draper aveva scattato la prima fotografia di una stella, Vega. Anche tra i parenti paterni di Antonia si contavano illustri insegnanti e scienziati.
Grazie all’ambiente familiare molto stimolante, Antonia e i suoi fratelli, Carlotta e Jhon William, furono esposti fin da piccoli alla ricerca scientifica e ai classici. Tutti e tre i fratelli intrapresero carriere distinte: Antonia come astrofisica, Carlotta come paleontologa e John William come medico, chirurgo e professore.
Antonia Maury si laureò al Vassar College nel 1887 con lode in fisica, astronomia e filosofia, studiando sotto la tutela della rinomata astronoma Maria Mitchell e fu una dei sette laureati scelti per tenere un discorso alla cerimonia di laurea.
Dopo la laurea, Antonia Maury andò a lavorare all’Harvard College Observatory diretto dal prof. Edward Pickering, come una delle cosiddette “Harvard Computers”, donne altamente qualificate e non, anche provenienti da diversi ambienti, che elaboravano dati astronomici. Tra le sue colleghe Williamina Fleming e Annie Jump Cannon. Sebbene queste donne avessero iniziato principalmente come calcolatrici, diedero contributi significativi all’astronomia, molti dei quali pubblicati in articoli di ricerca.
La decisione di Pickering di assumere donne al posto degli uomini era ovviamente economica. Sebbene alcune delle donne dello staff di Pickering fossero laureate in astronomia, i loro salari erano meno della metà di quella dei colleghi uomini ma per molte di loro l’onore di lavorare in una Università era già un compenso sufficiente.
Lo zio di Antonia, Henry Draper, stava classificando molte stelle attraverso l’analisi del loro spettro. Quando morì nel 1882 a soli 45 anni stava catalogando oltre 100 stelle e lasciò il lavoro incompiuto; la moglie Mary Anna Draper che collaborava con lui, istituì un cospicuo lascito per finanziare il gruppo di ricerca di Pickering affinché portasse a termine il lavoro del marito. Antonia Maury entrò allora a far parte del gruppo di lavoro. Era il “computer” responsabile del calcolo e della catalogazione degli spettri stellari per le stelle luminose nell’emisfero settentrionale, il che comportava l’analisi di migliaia di fotografie spettrali per individuare piccole differenze. Le sue colleghe Willialmina Fleming e Annie Jump Cannon, avevano anche ideato un sistema alfabetico di classificazione, ma la Maury non fu soltanto una esecutrice ma dette tuttavia, un notevole contributo in quanto da sola sviluppò un suo sistema di classificazione più dettagliato che includeva maggiori informazioni. Gli sforzi di Maury per perfezionare le categorie spettrali però non furono apprezzati. Il suo lavoro di ricerca non solo contrastava con le aspettative di Pickering nei suoi confronti come “computer”, ma rallentava anche il lavoro sul catalogo Draper. “Era una delle pensatrici più originali tra tutte le donne impiegate da Pickering“, si diceva di lei “ma invece di incoraggiare i suoi tentativi di interpretare le osservazioni, lui era solo irritato dalla sua indipendenza”.
Inoltre tra i primi compiti di Maury ci fu anche quello di condurre ricerche sulle binarie spettroscopiche, Pickering aveva identificato per la prima volta la stella binaria Mizar nel 1889 e lei riuscì a determinarne l’orbita e a scoprire indipendentemente una seconda binaria, Beta Aurigae. Fu la prima a calcolare le orbite e i periodi di rivoluzione di queste prime due binarie spettroscopiche.
La scoperta fu annunciata da Pickering in una presentazione al meeting di Philadelphia della National Accademy of Sciences il 13 novembre 1889 e il lavoro fu descritto in un articolo apparso sull’American Journal of Science nel 1890. In entrambi i casi l’unica menzione di Maury fu una singola riga, che affermava: “uno studio attento dei risultati è stato condotto dalla signorina A.Maury, una nipote del dottor Draper“. L’unico autore accreditato fu Pickering.
Frustrata da queste costrizioni e non sentendosi apprezzata, lasciò Harvard nel 1891 per insegnare alla Gilman School di Cambridge. Questi episodi avevano pesato molto su Maury e, quando Pickering la implorò di tornare al progetto Draper o di affidare il suo lavoro ad altri, lei espresse il suo disappunto scrivendo: “Non penso sia giusto che io debba passare il lavoro in altre mani finché non potrà essere considerato un lavoro svolto da me. Ho elaborato la teoria a costo di molta riflessione e di elaborati confronti e penso che dovrei avere pieno merito”.
Nel 1895 tornò ad Harvard per completare i suoi studi e dopo molti conflitti, alla fine ottenne ciò che voleva, il suo catalogo di oltre 600 stelle apparve nel volume 28 degli Harvard Annals nel 1897 e fu il primo numero ad avere il nome di una donna sulla pagina del titolo:
“Spettri di stelle luminose fotografati con il telescopio Draper da 11 pollici come parte dell’Henry Draper Memorial e discussi da Antonia C. Maury sotto la direzione di Edward Charles Pickering (1897)”.
Maury non tornò ad Harvard per oltre un decennio dopo la pubblicazione del suo catalogo, e negli anni successivi viaggiò, tenne lezioni di Astronomia alla Cornell University nel 1899, così come altre a New York, fece anche da tutor ad alunni privati e ricoprì occasionali incarichi di insegnamento.
Tornò ad Harvard nel 1918 come professore associato. Pickering morì nel 1919 e Maury ricevette la borsa di studio “Pickering per le donne” e continuò a ricercare stelle binarie spettroscopiche. Studiò la complessa binaria spettroscopica Beta Lyrae per molti anni, esaminando quasi 300 spettri di questa stella e pubblicò le sue conclusioni in un trattato negli Harvard Annals nel 1933. Tuttavia continuò ad esaminare gli spettri enigmatici di Beta Lyrae ben oltre il suo ritiro ufficiale da Harvard nel 1935.
In pensione, Maury tornò agli interessi familiari, nel suo sostegno alle cause naturalistiche e ambientaliste come suo padre, lottò per salvare le foreste di sequoie occidentali, fu membro dell’American Astronomical Society, della Royal Astronomical Society e della National Audubon Society. Si dedicò anche per circa tre anni alla cura del Draper Museum (Hastings-on-Hudson, New York), il complesso di famiglia dove sia suo nonno che suo zio avevano costruito degli osservatori e avevano scattato le prime foto astronomiche.
Un grande riconoscimento le fu attribuito nel 1908 dall’astronomo danese Ejnar Hertzsprung che riconobbe il valore della sua classificazione stellare e utilizzò i suoi dati per costruire il diagramma Hertzsprung-Russell, ancora oggi in uso come modello di evoluzione e tipo stellare. Il suo contributo all’analisi spettrale fu finalmente riconosciuto nel 1922 dall’Unione Astronomica Internazionale (IAU).
Antonia Maury ricevette l’Annie Jump Cannon Prize nel 1943 per il suo sistema di classificazione e il suo lavoro sul catalogo stellare, un riconoscimento arrivato all’ età di 77 anni.
Nel 1978, l’Atlante spettrale MK Spectral Atlas for Stars Earlier Than The Sun, la onorò con una dedica: “Antonia C. Maury, Master Morphologist of Stellar Spectra”. Morì l’8 gennaio 1952.
Il cratere lunare Maury e un certo numero di crateri più piccoli sono stati chiamati così in suo onore.
In conclusione Maury era una donna avanti ai suoi tempi, guidata dalle sue convinzioni piuttosto che dall’agenda stabilita dalla comunità scientifica, pretese di essere riconosciuta come autrice del suo lavoro, un gesto comunemente negato alle donne scienziate contemporanee e ci riuscì.
Tra coloro che conoscevano Maury l’illustre astronoma Cecilia Payne-Gaposchkin, una leader della generazione successiva ad Harvard che si batté per il riconoscimento delle donne scienziate, ricorda la signorina Maury come:” una persona brillante ma piuttosto sola…una persona sensibile, affettuosa, fantasiosa, una donna coraggiosa… amava molto parlare anche mentre lavorava… aveva bisogno di discutere…probabilmente nessuno l’aveva mai ascoltata, nessuno aveva mai risposto alle sue tante domande scientifiche.”
Bibliografia: