(Lancaster, 4 luglio 1868 – Cambridge 12 dicembre 1921)
Henrietta Swan Leavitt nacque nel 1868 a Lancaster, nel Massachussets e studiò astronomia al Radcliffe College. Dal 1895 frequentò l’Osservatorio dell’Harvard College gestito da Edward C. Pickering, dove fu assunta come “donna computer” per misurare e catalogare la luminosità delle stelle nelle fotografie dell’osservatorio.
Le donne, fino a quel momento, non erano prese in considerazione come astronome, ma servivano specialisti a basso costo per catalogare la posizione, il colore e la magnitudine delle stelle osservabili.
Henrietta era molto dotata per gli studi teorici ed il suo lavoro fu svolto con “pazienza e dedizione”, tanto che Pickering le permise di catalogare le stelle variabili.
“Sarei disposto a pagare trenta centesimi l’ora in considerazione della qualità del suo lavoro, anche se la nostra tariffa consueta in simili casi è di venticinque centesimi.” (E.C.Pickering).
Questa attività la portò a classificare più di 2400 nuove stelle variabili.
Nel 1908 pubblicò i suoi risultati negli Annali dell’Osservatorio Astronomico del Collegio di Harvard, notando che alcune tra quelle stelle mostravano una regolarità: le più luminose avevano anche un periodo più lungo.
Nel 1912, confermò che le variabili, oggi chiamate Cefeidi della Piccola Nube di Magellano, presentavano una relazione tra periodo di variabilità e la loro luminosità assoluta, elaborando la legge di Leavitt.
“Poiché le variabili [Cefeidi] sono probabilmente a una distanza all’incirca uguale dalla Terra, a quanto pare, il loro periodo è legato all’effettiva emissione di luce.” (H.S.Leavitt)
Tale relazione Periodo-Luminosità costituì il primo metodo basato sulle peculiarità fisiche delle stelle osservate che poteva essere utilizzato per determinarne la distanza: nasceva la Candela standard. Fino ad allora si era utilizzato il solo metodo della parallasse, ma era applicabile esclusivamente a oggetti relativamente vicini.Oggi esistono molti altri metodi, ma quello delle Cefeidi resta uno dei più validi. La determinazione della distanza basata sulla relazione tempo-distanza di tali variabili, scoperta della Leavitt, permise a Edwin Hubble nel 1924 di stimare che la nebulosa di Andromeda era esterna alla nostra galassia. Fino a quel momento si credeva che i soli oggetti esterni alla Via Lattea fossero le Nubi di Magellano: si pose fine così al Grande Dibattito riguardante l’appartenenza o meno delle galassie alla Via Lattea.
Henrietta Leavitt lavorò sporadicamente durante gli anni ad Harvard, spesso ostacolata da problemi di salute e doveri familiari.
Dal 1921, quando Harlow Shapley divenne il nuovo direttore dell’Osservatorio, lei fu messa a capo della sezione che si occupava di fotometria astronomica. Alla fine di quell’anno morì di cancro.
Studiò ancora l’eclissi di stelle binarie (tipo Algol) e gli asteroidi; scoprì circa 2400 variabili e 5 Novae.
Riconoscimenti:
- quattro anni dopo la sua morte, il matematico svedese Gösta Mittag-Leffler la propose per il Premio Nobel. La nomination era dovuta proprio alla sua formulazione della relazione periodo-luminosità delle Cefeidi. Tuttavia, poiché era già morta, non poté mai essere nominata.
- le sono stati dedicati l’asteroide 5383 Leavitt della fascia principale, scoperto il 29 settembre 1973 e il cratere Leavitt (69,31 km) situato nella parte sud-orientale della faccia nascosta della Luna.
Riferimenti:
Dizionario Enciclopedico Treccani, 1970, Roma