SOLSTIZI ED EQUINOZI
L’Uomo del Paleolitico (età della Pietra Antica: da 2 milioni a 10.000 anni fa) conosceva il ritmico susseguirsi del giorno e della notte? così come l’alternarsi della stagione calda e di quella fredda? Beh, in fondo ne avevano consapevolezza anche gli animali quindi perché non l’Uomo primitivo?
É probabilmente con il Mesolitico (età della Pietra Di Mezzo: 10.000-8.000 anni fa) che sta nascendo la curiosità verso i diversi aspetti del cielo.
Perché? Che cosa è cambiato?
Un giorno la curiosità, che è parte integrante della natura umana, spinse l’Uomo a chiedersi perché mai il Sole non sorgesse sempre nel medesimo punto dell’orizzonte. Guardando dalla sua grotta, o dal riparo sotto roccia, o addirittura dalla sua primitiva capanna, si era accorto che in certi casi il Sole sorgeva alla sua sinistra, in altri casi a destra, altre volte invece in un punto intermedio dell’orizzonte. L’osservazione sarebbe stata banale se non fosse stata accompagnata dalla constatazione che quando la levata del Sole avveniva a sinistra era accompagnata da un aumento della temperatura ambientale ma soprattutto della durata del giorno rispetto alla notte: era iniziata l’Estate e quel giorno noi lo chiameremo Solstizio Estivo. Quando invece la levata del Sole avveniva a destra la temperatura ambientale si abbassava e la durata del giorno rispetto alla notte si riduceva: era iniziato l’Inverno e per noi quel giorno si chiama “Solstizio Invernale”. Ambedue i termini derivano dal latino Sol (Sole) e sto (mi fermo).
Ma guardando con più attenzione era possibile individuare come il moto apparente del Sole toccasse, in occasione della sua levata, un punto intermedio, ugualmente distante dai due estremi: migliaia di anni più tardi avremmo chiamato questo momento “Equinozio”, con riferimento al fatto che in quel periodo dell’anno la durata del giorno è uguale (equi) a quella della notte (nox).
Ma un anno, in Astronomia, ha la durata di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 9,54 secondi mentre, per questioni pratiche, l’anno del nostro calendario dura 365 giorni e ¼ il che ci costringe ad aggiungere un giorno bisestile (il 29 di Febbraio) ogni 4 anni, esclusi gli anni che terminano per 00 (es. …1700, 1800, 1900) salvo un ulteriore accomodamento di 3 giorni ogni 400 anni. In realtà la questione è un po’ più complicata ma non è un problema che ci riguardi: se la vedranno alcuni nostri assai lontani discendenti.
Franco Ruggieri, Sezione Astronomia Culturale UAN