Elisabeth Catherina Koopmann-Hevelius

Elisabeth Catherina Koopmann-Hevelius (in polacco Elżbieta Heweliusz)  (Danzica, 17 gennaio 1647 – 22 dicembre 1693).

Elisabeth apparteneva ad una ricca famiglia di mercanti della città di Danzica. L’astronomia esercitò su di lei un grande fascino fin da bambina e questo la portò ad avvicinarsi a Johannes Hevelius, astronomo di fama internazionale che possedeva a Danzica un complesso di edifici con il miglior osservatorio del mondo.

Si sposarono, nonostante la grande differenza di età, e per Elisabeth il matrimonio significò anche coronare il suo sogno: aiutare il marito nella gestione dell’osservatorio. Per una donna del suo tempo era molto ben istruita: la sua conoscenza del latino le permise di tenere una fitta corrispondenza con altri scienziati del tempo e, essendo un’abile matematica, supportò con i suoi calcoli le osservazioni astronomiche effettuate con il marito.

Johannes_&_Elisabetha_Hevelius_Sextant_1673

Insieme fecero osservazioni notturne per la compilazione di un catalogo di stelle fisse, ma sfortunatamente molto del loro lavoro andò distrutto in un incendio nel 1679.  Johannes nei suoi libri la definì “un’abile collaboratrice” e in uno di essi fu ritratta mentre osservavano insieme il cielo. Hevelius scriveva spesso, nella sua corrispondenza e nei suoi libri pubblicati, che le osservazioni effettuate dopo il 1664 erano l’opera di tre persone: lui stesso, un altro assistente e la sua “carissima moglie”. Con il marito Elisabeth riceveva a Danzica molti visitatori importanti, tra cui Edmond Halley, con i quali facevano osservazioni astronomiche.

Quando Johannes morì, nel 1687, Elizabeth continuò le ricerche iniziate con lui e pubblicò due cataloghi riportanti le stelle osservate con le loro posizioni: “Prodromus Astronomiae” e “Firmamentum Sobiescianum, sive Uranographia”, l’ultimo dei quali contiene un elenco di 1564 stelle, ed è il più grande ed ultimo catalogo redatto senza l’aiuto di un telescopio. Il lavoro includeva informazioni sui loro metodi di calcolo ed esempi di come avevano determinato la latitudine e la longitudine delle stelle utilizzando il sestante ed il quadrante. Il libro, tuttavia, fu pubblicato solo con il nome di Johannes come autore.

Elisabeth Hevelius morì nel dicembre 1693, all’età di 46 anni. Dopo la sua morte, il matematico François Arago scrisse del suo carattere:

“Un complimento veniva sempre fatto nei confronti della signora Hevelius, che fu la prima donna, che io sappia, a non aver avuto paura di affrontare la fatica di fare osservazioni e calcoli astronomici.”

La vita di Elisabeth è stata drammatizzata nel romanzo storico in lingua tedesca Die Sternjägerin (La cacciatrice di stelle) del 2006.

All’astronoma è stato intitolato il l’asteroide della fascia principale 12625 Koopman, scoperto a Palomar il 17-10-1960 da CJ van Houten, I. van Houten-Groeneveld e T. Gehrels, e anche il cratere Corpman su Venere.

 

       

 

Sitografia

https://mathshistory.st-andrews.ac.uk/Biographies/Hevelius_Koopman/

wikipedia https://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/1317

Testi

Sara Sesti, Liliana Moro, “Scienziate nel tempo”, 2018 Ed. LUD – Milano.

Valeria Palumbo, “L’epopea delle lunatiche”, 2018 Ed. Hoepli – Milano.