Astronomia Culturale
Cos’è l’Archeoastronomia
“Archeoastronomia in Italia”
L’Archeoastronomia è quella parte dell’Astronomia Culturale che si occupa di scoprire se e quando alcune strutture costruite dall’Uomo antico (dal Paleolitico superiore fino al Medioevo) siano state progettate per la compilazione di un calendario, oppure per determinare una data importante per il tipo di cultura a cui appartengono, basandosi sul ripetersi periodico di un fenomeno astronomico: la levata del Sole ai solstizi, la levata eliaca di alcune fra le stelle più luminose, i segni che individuano la successione delle fasi lunari ed altro.
Il calendario, nelle sue forme più primitive, si è dimostrato fondamentale per l’Uomo primitivo per permettergli di valutare con sufficiente attendibilità il transito delle prede non stanziali, che costituivano una parte dei suoi mezzi di sussistenza e, al tempo stesso, di prepararsi alla raccolta di quei frutti spontanei stagionali che, insieme alla raccolta di radici e al recupero delle carcasse di animali morti, ne costituivano un’altra parte.
Più tardi fu possibile dividere il tempo in mesi, basandosi sull’osservazione delle fasi della Luna, e infine determinare le date delle semine e dei raccolti e delle principali feste agricole, dal Neolitico in poi, con l’osservazione delle levate eliache.
La sezione di Astronomia Culturale dell’UAN e le sue attività
Compito della Sezione di Astronomia Culturale è individuare tali strutture, che possono essere costituite da tacche incise su di un muro o su di un oggetto qualsiasi, dall’orientamento di un monumento particolare come un tempio o un altare, e da qualunque altra cosa che abbia con certezza una valenza astronomica.
Ovviamente la funzione di ricerca è difficilmente realizzabile da un singolo individuo, perché presuppone cognizioni di astronomia, di archeologia, di paletnologia, di paleolinguistica, di antropologia culturale, di etnologia, eccetera.
La Sezione, invece, è costituita da persone che vengono informate (tramite il corso di base e gli Incontri di Astronomia Culturale) sugli elementi essenziali di queste discipline, in modo che ognuno poi possa approfondire la materia che gli è più congeniale e contribuire così in maniera interdisciplinare alla ricerca vera e propria.
Questo sistema, attivo già dalla fine del secolo scorso, ha dato ottimi risultati e ci ha permesso di effettuare diverse scoperte, poi confermate tanto in ambito archeologico quanto in quello astronomico.
Sia l’Unione Astrofili Napoletani sia alcuni suoi soci, fanno parte della Società Italiana di Archeoastronomia (SIA), con sede presso l’Osservatorio Astronomico di Brera-Merate.
Alcuni progetti della Sezione:
- Calendari lunari a Cuma
- Orientamento di edifici sacri
- Il tempio di Diana a Cuma e Scheda tecnica
- I templi delle popolazioni di lingua osca
- I megaliti di Puglia
- Corsi annui di Astronomia Culturale (momentaneamente sospesi)
- Incontri di Astronomia Culturale (IdAC) – V Edizione 2023/24 – Programma