Diamo il via alla nuova rubrica dell’Unione Astrofili Napoletani
“Donne in Astronomia”
che ci accompagnerà, mese per mese, alla scoperta di tutte quelle donne che hanno contribuito allo sviluppo delle Scienze, in particolare dell’Astronomia, dall’antichità ai nostri giorni.
Ma come è nata questa idea? Tutto è iniziato l’8 marzo 2023 quando, in occasione della
“Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”,
un gruppo di socie dell’UAN ha pensato di contribuire alla serata, organizzata dall’INAF presso l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte – Napoli, realizzando una brochure con brevi notizie delle Astronome, dalle antiche osservatrici dei fenomeni celesti alle astrofisiche contemporanee.
L’idea è stata accolta molto positivamente dal pubblico, per cui ci siamo dette: perché non approfondire ulteriormente e far conoscere le difficoltà ed i successi, le delusioni e le scoperte che hanno contrassegnato la vita di queste donne? Da qui l’idea della rubrica che speriamo faccia nascere anche in voi la stessa passione per queste “Donne Straordinarie”.
Nascita dell’Astronomia
da completare
~ IV Secolo a.C.
Negli scritti di Plutarco e di Apollonio Rodio viene citata come principessa, figlia di Egetore o di Egemone di Tessaglia.
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Aganice
Astronoma della Grecia antica, la prima di cui abbiamo notizia.
~ 900 a.C.
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Mariam “Al – Astrolabiya”
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355 d.C. – 415 d.C.
«In quei giorni apparve in Alessandria un filosofo femmina, una pagana chiamata Ipazia, che si dedicò completamente alla magia, agli astrolabi e agli strumenti di musica e che ingannò molte persone con stratagemmi satanici. Il governatore della città l’onorò esageratamente perché lei l’aveva sedotto con le sue arti magiche. Il governatore cessò di frequentare la chiesa come era stato suo costume. Ad eccezione di una volta in circostanze pericolose. E non solo fece questo, ma attrasse molti credenti a lei, ed egli stesso ricevette gli increduli in casa sua»
Giovanni di Nikiu – Vescovo Cristiano Copto
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Ipazia di Alessandria
Matematica, astronoma e filosofa, come aveva già attestato il padre, Ipazia aveva tutti i titoli per succedere al padre nell’insegnamento di queste discipline nella comunità Alessandrina, nella tradizione del glorioso Museo fondato quasi 700 anni prima da Tolomeo I Soter.