Diamo il via alla nuova rubrica dell’Unione Astrofili Napoletani
“Donne in Astronomia”
che ci accompagnerà, mese per mese, alla scoperta di tutte quelle donne che hanno contribuito allo sviluppo delle Scienze, in particolare dell’Astronomia, dall’antichità ai nostri giorni.
Ma come è nata questa idea? Tutto è iniziato l’8 marzo 2023 quando, in occasione della
“Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”,
un gruppo di socie dell’UAN ha pensato di contribuire alla serata, organizzata dall’INAF presso l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte – Napoli, realizzando una brochure con brevi notizie delle Astronome, dalle antiche osservatrici dei fenomeni celesti alle astrofisiche contemporanee.
L’idea è stata accolta molto positivamente dal pubblico, per cui ci siamo dette: perché non approfondire ulteriormente e far conoscere le difficoltà ed i successi, le delusioni e le scoperte che hanno contrassegnato la vita di queste donne? Da qui l’idea della rubrica che speriamo faccia nascere anche in voi la stessa passione per queste “Donne Straordinarie”.
Origine dell’Astronomia
Il termine Astronomia deriva dal greco e significa “legge delle stelle”. E` una scienza antichissima che si occupa di leggi fisiche e chimiche che governano l’Universo, la sua storia si perde nell’alba dei tempi e possiamo affermare che è antica quanto l’uomo. Per saperne di più
2286 a.C. – 2251 a.C
Principessa della più importante dinastia della Mesopotamia, la dinastia Akkad, fondata da suo padre re Sargon I, fu nominata dal padre Gran Sacerdotessa del tempio del dio Nanna, il dio della Luna, uno dei più venerati santuari del Paese di Sumer, nella città di Ur.
Astronoma della Grecia antica, la prima di cui abbiamo notizia.
355 d.C. – 415 d.C.
«In quei giorni apparve in Alessandria un filosofo femmina, una pagana chiamata Ipazia, che si dedicò completamente alla magia, agli astrolabi e agli strumenti di musica e che ingannò molte persone con stratagemmi satanici. Il governatore della città l’onorò esageratamente perché lei l’aveva sedotto con le sue arti magiche. Il governatore cessò di frequentare la chiesa come era stato suo costume. Ad eccezione di una volta in circostanze pericolose. E non solo fece questo, ma attrasse molti credenti a lei, ed egli stesso ricevette gli increduli in casa sua»
Regina di Silla, a lei si deve la costruzione di Cheomseongdae (la Torre della Luna e delle Stelle) che ancora oggi è considerato il più antico osservatorio dell’Estremo Oriente visitabile a Kyeongju in Corea del Sud.
Il presunto nome “Mariam” non è supportato da fonti del suo tempo e la frase “al-Asturlabiyy”, nei nomi con cui lei e suo padre sono conosciuti, significa “l’atrolabista” indicando quindi la loro professione. A citarla è un celebre biografo musulmano di probabili origini persiane Ibn al-Nadim: secondo lo storico era figlia di un altro creatore di astrolabi noto come “al-ʻIjliyy al-Asturlabi”: lei e suo padre a loro volta erano apprendisti, tilmīthah, di Nastulus, fabbricante di astrolabi di Baghdad.
La nascita di Maria Cunitz è incerta e viene collocata a Wohlau (Polonia) tra il 1604 ed il 1610 ; la morte avvenne il 22 Agosto 1664 a Byczyna (Polonia).
Autrice dell’opera Urania propitia, sive Tabulae Astronomicae mirè faciles è la 166esima astronoma più popolare per Wikipedia, la 437ª biografia polacca più popolare e il 7° più popolare astronomo polacco.
Innamorata del cielo stellato fin da bambina, moglie del famoso astronomo polacco Johannes Hevelius, abile matematica, fece da assistente al marito negli studi astronomici, divenendo la prima donna astronoma osservatrice e catalogatrice di stelle. I loro lavori furono però pubblicati soltanto a nome del marito.
Conosciuta come Kirchin, famosa grazie ai suoi scritti sulla congiunzione del Sole con Saturno e Venere del 1709 e di Giove e Saturno del 1712. Ha scoperto nel 1702 la cometa C/1702 H1 ed ha pubblicato calendari e almanacchi.
Panitzsch vicino Lipsia, 25 febbraio 1670 – Berlino, 29 dicembre 1720
Nel suo osservatorio privato era una disegnatrice minuziosa di comete, macchie solari e montagne lunari, frutto di accurate osservazioni.
Ella divenne illustratrice di tavole astronomiche molto precise e di grande valore per la comunità scientifica, in un periodo storico in cui ancora non era disponibile la fotografia e le illustrazioni erano l’unico modo che si aveva per rappresentare il cosmo.
27 maggio 1676, Norimberga – 29 ottobre 1707, Norimberga Disegnatrice e astronoma tedesca
Fu una delle prime donne a dare un importante contributo scientifico all’astronomia, lavorò a lungo con il più famoso fratello William e fu spesso immeritatamente nell’ombra.
Fu la prima donna a scoprire una cometa e la prima a cui fu assegnato un salario annuo per il lavoro in campo scientifico.
Per quasi mezzo secolo, Mary Fairfax Somerville fu la più famosa scrittrice scientifica della Gran Bretagna. I suoi libri sintetizzarono diverse discipline divulgando argomenti che spaziavano dalla matematica alla fisica, dall’astronomia all’antropologia, dalla microscopia alla geologia.
Scozia, 26 dicembre 1780 – Napoli, 29 novembre 1872
“La signora del cielo”, astronoma, ebbe il primato femminile di concorrere all’osservazione di una cometa, compilare il catalogo completo sugli sciami di meteore Perseidi e Leonidi, e mettere in relazione i terremoti con i movimenti della Luna.
Foligno, 29 ottobre 1808 – Foligno, 28 novembre 1873
Fu una delle più grandi astronome di Francia, una donna che riuscì ad abbattere gli stereotipi del ‘700. Calcolò le date del passaggio della cometa di Halley, pubblicò memorie scientifiche, almanacchi ed effemeridi degli astri.
Fu la prima donna americana a lavorare come astronoma professionista. Nel 1847, utilizzando il telescopio, scoprì una cometa denominata la “cometa di Miss Mitchell”.
Per la sua scoperta ricevette in premio dal re di Danimarca una medaglia d’oro che riportava la scritta:
“Non invano osserviamo il sorgere e il calare delle stelle“.
Di lei ricordiamo la frase “La scienza ha bisogno delle donne”
Astronoma britannica naturalizzata statunitense, ideatrice del Sistema di classificazione delle stelle in base al loro spettro, catalogò con successo 10000 stelle, scoprì 59 nebulose, oltre 310 stelle variabili e 10 novae. Per le sue brillanti capacità collaborò all’analisi della fotografia dello spettro stellare e nel 1898 fu nominata curatrice delle fotografie astronomiche ad Harvard.