Il Gruppo Costellazioni dell’Unione Astrofili Napoletani (UAN), con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del cielo e della tradizione napoletana, ha realizzato una “cultura” del cielo personalizzata destinata all’integrazione in Stellarium, programma open source per la simulazione della volta celeste: Il cielo sopra Napoli. Segui le istruzioni per l’installazione.
Il progetto ha permesso di scoprire il cielo in maniera nuova e originale, attraverso le immagini e i racconti della tradizione napoletana. Le Costellazioni hanno rappresentato, fin dall’antichità, uno strumento fondamentale per favorire la conoscenza del cielo e tramandare, al tempo stesso, miti e leggende ed elementi tipici della cultura di un popolo. Con questo progetto, intendiamo raggiungere, in maniera originale e anche amena, una vasta utenza di appassionati.
Un aspetto fondamentale che ha permesso di concludere con successo il progetto che, tuttavia, richiede ancora ulteriori momenti di revisione e di integrazione, è lo spirito di collaborazione che ha animato i partecipanti, che hanno condiviso le proprie conoscenze e competenze non solo in ambito astronomico, ma anche con riferimento alla cultura partenopea.
Possiamo identificare tre fasi di lavorazione del progetto, le quali hanno richiesto diversi mesi di lavoro.
Fase 1 – Analisi e individuazione dei simboli tradizionali e delle relative Costellazioni
Fase 2 – Definizione delle linee delle Costellazioni ed elaborazione delle immagini
Fase 3 – Sviluppo lato software
È evidente che un progetto di questa portata ha richiesto la collaborazione di competenze molto diversificate:
- conoscenza del cielo e delle costellazioni tradizionali della cultura occidentale
- creatività
- competenze artistiche
- competenze informatiche
I tre momenti del progetto si sono integrati in modo armonico, con prodotto finale completo e artisticamente interessante.
Fase 1 – Dall’idea al progetto vero e proprio
Il gruppo ha iniziato il lavoro con un’analisi della cultura napoletana, identificando i simboli e le immagini che sono più rappresentativi della città. Abbiamo stilato un elenco di figure che ritenevamo fondamentali, cercando di capire in che modo potessero essere realizzate con punti e linee.
Dal corposo elenco iniziale, abbiamo estrapolato quei simboli che ritenevamo più significativi, rimandando a una seconda release la realizzazione di altre Costellazioni.
Fase 2 – Dalla carta alla volta celeste
Questo passo non è stato facile. In alcuni casi, le nuove costellazioni sono state realizzate utilizzando come base le costellazioni e gli asterismi ufficialmente riconosciuti, che sono stati modificati per adattarsi alla cultura napoletana. Ad esempio, per la Costellazione di Pulcinella ci sé basati sulla Corona boreale, dalla forma perfettamente adattabile alla maschera partenopea. In altri casi, abbiamo utilizzato sottoinsiemi di Costellazioni ufficiali oppure semplicemente abbiamo costruito le figure ex-novo.
Una volta definita la mappa delle nuove costellazioni, bisognava passare al momento più artistico di tutto il progetto: realizzare un set di immagini che si sovrapponessero bene alle linee delle costellazioni e che fossero di impatto. Ci è venuta in aiuto la nostra socia Ida, artista ineccepibile, che ha accolto con piacere l’incarico.
Dopo aver trovato tutti i simboli, si è passati alla fase artistica: riuscire a creare dei disegni che rappresentassero i simboli delle Costellazioni, rispettando le linee geometriche della costellazione scelta. Il compito, è stato affidato all’astrofila Ida De Rosa, appassionata di stelle e di disegno, dotata di quella giusta dose di fantasia e follia. La nostra “artistrofila” è riuscita nell’impresa e, reinventando e ridisegnando le costellazioni, ne ha ridefinito i contorni, realizzando le figure rappresentative della cultura napoletana.
Per alcune di esse è stato semplice trovare la loro collocazione in una costellazione, basti pensare ad Orione, la cui forma richiama subito alla mente quella della tradizionale caffettiera napoletana, o Cassiopea, la cui sagoma a “M” porta intuitivamente a vederci dentro il nostro maestoso Vesuvio; per altri simboli invece, l’abbinamento con una costellazione non è stato per niente facile.
Riuscire, ad esempio collocare nella volta celeste la via Pedamentina, che con la sua scalinata tortuosa unisce il centro storico di Napoli con la Certosa di San Martino, non è stato per nulla facile. È stato sorprendente, invece, rendersi conto che costellazioni come la testa di Medusa o la corona Boreale avessero una forma tale da contenere agevolmente la testa di Maradona e la maschera di Pulcinella. Tutti i punti esterni delle due costellazioni, infatti, combaciano quasi perfettamente con le rispettive figure disegnate!
Questo spiega anche perché i disegni creati dalla disegnatrice non sono stati eseguiti con lo stesso stile, ma lì dove le linee della costellazione si adattavano bene alla figura scelta, il disegno ha assunto un tratto armonioso e tondeggiante, lì dove era complicato incorporare la figura, si è creato un disegno più astratto e con un tratto più stilizzato.
Fase 3 – Passiamo ai bit
Era tutto pronto, restava solo da trasferire le costellazioni, come punti e linee e come immagini, sul planetario virtuale. Stellarium consente di introdurre una nuova “cultura” intervenendo su un insieme di file interni. Ma per questo passaggio serviva l’intervento di una persona pratica. Qui è intervenuto Gino, un informatico.
Come prima cosa, le immagini realizzate da Ida su carta.
Stellarium rende trasparente tutta la parte in nero: pertanto, è stato necessario scontornare le immagini e colorare di nero le parti esterne. Un lavoro non particolarmente complesso tecnicamente, ma ripetitivo e che ha richiesto molta attenzione.
Eccoci arrivati ora alla parte davvero “tecnica”.
Per poter definire una nuova “cultura” bisogna creare una sottocartella con file e immagini all’interno della cartella …\skyculture di Stellarium.
Il file info.ini contiene le informazioni di base della nuova “cultura”: nome e autore, in primo luogo.
Il file constellation_names.eng.fab elenca le nuove costellazioni con i relativi nomi, sia nella lingua locale (nel nostro caso, il napoletano) che nella lingua di base (nel nostro caso, l’italiano).
Il file constellationship.fab è il cuore tecnico del progetto: bisogna indicare le stelle che faranno parte della singola costellazione e unirle con le relative linee. Le stelle vengono identificate in base alla loro classificazione nel catalogo HIP.
Il file constellationart.fab è la parte più tediosa e “pericolosa” dell’intero lavoro: consente di abbinare a ogni costellazione un’immagine. Le immagini devono avere dimensioni ben precise, anzitutto. Ma la parte più rognosa è riuscire a incastrare la figura tra le linee delle costellazioni usando solo 3 stelle/punti, che devono essere scelte in maniera oculata. In caso contrario, l’immagine risulterà deformata. E qui, notte dopo notte, qualcuno si sarebbe strappato i capelli, se avesse potuto… Ma alla fine, il lavoro è stato completato, e con soddisfazione dell’intero gruppo di lavoro.
Qui c’è l’elenco delle sky cultures di Stellarium aggiunte da persone esterne, comprese le Costellazioni napoletane, con il nome di “Neapolitan”.
Scarica le istruzioni per utilizzare le “costellazioni napoletane”