En Hedu’Anna

Mesopotamia, vissuta intorno al 2285-2250 a.C.

Principessa della più importante dinastia della Mesopotamia, la dinastia Akkad, fondata da suo padre re Sargon I, fu nominata dal padre Gran Sacerdotessa del tempio del dio Nanna, il dio della Luna, uno dei più venerati santuari del Paese di Sumer, nella città di Ur.

L’impero accadico

E` stata una donna impegnata politicamente e probabilmente il “primo poeta nella storia dell’umanità, il cui nome sia noto alla tradizione antica successiva, ma soprattutto a fonti contemporanee.

Come alta sacerdotessa di Nanna, En Hedu’Anna sarebbe stata una figura estremamente importante ad Ur: il suo ruolo prevedeva la supervisione e gestione del tempio, la direzione di altri sacerdoti e sacerdotesse che vi prestavano servizio, la conduzione di rituali e la responsabilità delle numerose feste e riti religiosi che si svolgevano durante l’anno.

Il nome di En Hedu’Anna è stato scoperto su due grandi sigilli del periodo di Sargon, entrambi ritrovati nella necropoli reale di Ur. Il suo nome di nascita non è conosciuto, prese il nome ufficiale sumero di ‘En’ Sacerdotessa, ‘Hedu’ ornamento, ‘Ana’ del cielo. La sua immagine ci arriva attraverso un piccolo disco votivo ritrovato ad Ur dall’archeologo inglese Sir Leonard Woolley nel 1928 e datato intorno al 2000/1800 a.C.; oggi conservato presso l’University of Pennsylvania Museum di Filadelfia, è stato rinvenuto vicino alla statua di una sacerdotessa, forse la stessa En Hedu’Anna. In esso la principessa è rappresentata nell’atto di celebrare una cerimonia religiosa ed è vestita con il tradizionale abito di Somma Sacerdotessa, cinta da una benda che simboleggia il suo ruolo; accanto a lei tre figure, forse servitori, davanti ad un altare e ad uno ziggurat di Ur; sul retro del disco il simbolo di Nanna, il dio della Luna, a cui En Hedu’Anna era consacrata.

Disco di alabastro raffigurante En Hedu’Anna – University of Pennsylvania Museum – Philadelphia

La sua opera poetica più famosa è “Ninmesharra” (Signora di tutti i me) scritta in lingua sumerica, in cui sono riportate anche alcune sue osservazioni lunari: si compone di 153 righe su frammenti di tavolette cuneiformi. Nell’opera la poetessa sceglie di usare la lingua sumerica – nonostante l’accadico fosse la lingua della famiglia e la lingua ufficiale dell’impero del padre – attribuendo alla scelta delle parole con cui “dire e dirsi” la via maestra della propria autodeterminazione come donna. Nell’opera viene narrata la fuga della Sacerdotessa del dio Nanna dalla città di Ur, l’esilio nella steppa, l’invocazione per la libertà e il ritorno vittorioso della Sacerdotessa e del dio nel tempio di Ur. Tale opera ebbe un profondo riconoscimento nella letteratura religiosa sumerica, considerata come uno dei dieci componimenti religiosi più notevoli, il culmine dell’espressione poetica e ideologica del mondo mesopotamico, l’unico, peraltro, di cui conosciamo l’autore. Dunque il “primo poeta” conosciuto a livello mondiale, perché ha “firmato” i suoi componimenti è una donna e può essere celebrata come rappresentazione del potenziale femminile, di cui En Hedu’Anna dimostra di avere piena consapevolezza.

En Hedu’Anna fu anche un’eccellente astronoma: studiava i movimenti delle stelle e le eclissi grazie all’esperienza degli astronomi babilonesi che avevano scoperto il ‘ciclo di Saros’, un periodo di circa 18 anni al termine del quale Sole, Terra e Luna si trovano quasi esattamente nella stessa posizione reciproca e possono ripetersi le stesse eclissi lunari e solari. Il calendario usato dalle sacerdotesse e sacerdoti assiro-babilonesi è ancora oggi usato per stabilire la data certa di eventi religiosi come la Pasqua cristiana e quella ebraica.

Un cratere di Mercurio porta il suo nome.

Cratere Enheduanna

Nome caratteristicaEnheduanna
BersaglioMercurio
Tipo di strutturaCratere, crateri
Sistema di coordinatePlanetografico, +Ovest, 0 – 360
Diametro105,00 KM
Latitudine48°18′36″N
Longitudine33°34′12″W
Stato di approvazioneAdottato dall’IAU
Data di approvazione30 aprile 2015

Fonti:

Paolo M., Il primo poeta, una donna, 2012.

Sonno S., Enheduanna, la voce millenaria della poesia è donna, 2020.

Palumbo V., L’epopea delle lunatiche. Storie di astronome ribelli, a cura di M. Temporelli, Hoepli, 2018.

Cratere Enheduanna, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey.

Wikipedia – Enheduanna.

Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – https://scienzapertutti.infn.it/il-cielo-mesopotamico