Nell’osservare la Luna con l’aiuto di uno strumento ottico (telescopio o binocolo), scorgiamo una fitta distesa di crateri di ogni dimensione: ve ne sono piccoli con diametri nell’ordine di qualche decina di metri, a immensi con diametri di centinaia di chilometri. Questa intensa craterizzazione è stata provocata dalla pioggia di Asteroidi e meteoriti di varia grandezza che affollavano il sistema solare ai tempi della formazione dei pianeti. La pioggia di pietre ha colpito tutti i corpi maggiori. Solo i pianeti con poca o senza atmosfera, come la Luna, Mercurio, Marte, hanno conservato intatte le cicatrici causate dagli impatti.
I crateri della Luna hanno, quindi, nella stragrande maggioranza, un’origine da impatto e risalgono a un periodo che gli studiosi collocano attorno a 4 miliardi di anni fa, quando la pioggia di Asteroidi e meteoriti era più intensa.
Ancora oggi le meteoriti continuano a cadere sulla Luna (e sulla Terra dove, bruciando nell’atmosfera, provocano fenomeni come le “stelle cadenti”), ma a un ritmo enormemente più basso. Probabilmente esistono anche crateri che si formarono per la fuoriuscita di magma dall’interno della Luna, quelli che sulla Terra chiameremmo coni vulcanici; ma, come mostrano gli studi sulla morfologia dei crateri, essi sono molto rari.