Maria Cunitz

La nascita di Maria Cunitz è incerta e viene collocata a Wohlau (Polonia) tra il 1604 ed il 1610. Figlia maggiore del medico Henrich Cunitz e di Maria Sholtz deve alla fortuna di essere nata in un ambiente illuminato la possibilità di acquisire conoscenze non disponibili a molte donne in quel periodo. Il padre fu il suo precettore e la introdusse a molte discipline: padroneggiava molte lingue, in particolare ebraico, greco, latino, tedesco, polacco, italiano e francese. Era anche esperta di pittura, musica e poesia. Cosa ancor più notevole, apprese la matematica, la medicina e la storia, materie che all’epoca erano considerate inadatte per una donna.

All’età di 13 anni Maria si sposò per la prima volta. Suo marito morì tre anni dopo. Nel 1630, sposò Elias von Löwen, medico e astronomo dilettante, che incoraggiò i suoi studi astronomici. Insieme osservarono Venere nel dicembre 1627 e Giove nell’aprile 1628. Tuttavia, non avendo strumenti di buona qualità Maria si concentrò sugli studi matematici applicati all’Astronomia. A causa della Guerra dei 30 anni Cunitz e suo marito fuggirono nel villaggio di Lubnice, a sud di Kalisz, dove ella nel 1650pubblicò Urania propitia, sive Tabulae Astronomicae mirè faciles  .

Nel 1609, l’astronomo tedesco Johannes Kepler aveva pubblicato Astronomia Nova, ponendo le basi per la rivoluzione che sarebbe diventata nota come astronomia kepleriana. A quel tempo, pochi astronomi condividevano le sue teorie. Maria Cunitz, invece, riconobbe la correttezza delle leggi sul moto planetario, tuttavia trovò dei difetti nelle Tavole Rudolphine che erano un catalogo di stelle e tavole per il calcolo delle posizioni planetarie. Scoprì inoltre che l’uso dei logaritmi rendeva le tavole difficili da utilizzare e si propose di correggere e semplificare i calcoli di Keplero rimuovendoli; terminò la prima e la seconda tavola nel 1643 e la terza nel 1645.

Pubblicata nel 1650 a spese sue e di suo marito, Urania Propitia fu dedicata all’imperatore Ferdinando III. Nella prefazione il marito dichiarava di non aver avuto alcun ruolo nella stesura del testo o nella preparazione delle tavole. Oltre alle tavole, nel testo si trovavano nuove effemeridi e una soluzione più semplice alla seconda legge di Keplero per determinare la posizione di un pianeta sul suo percorso ellittico. Il testo fu scritto in latino e tedesco, il che contribuì sia a affermare il tedesco come lingua scientifica sia a rendere le tabelle accessibili al di fuori dell’università.

Grazie ad Urania Propitia, la Cunitz ottenne il riconoscimento in tutta Europa del suo lavoro e questo le permise di corrispondere con altri eminenti astronomi europei del suo tempo, come Pierre Gassendi e Johannes Hevelius. Le convenzioni dell’epoca resero però questa corrispondenza diretta un po’ difficile e quindi la maggior parte di essa fu indirizzata a suo marito.

Il 25 maggio 1656 un grande incendio distrusse la sua casa ed andarono perduti i libri, i documenti, le lettere, le attrezzature e le registrazioni delle osservazioni effettuate nel corso di molti anni da Maria. Il marito morì nel 1661 e lei gli sopravvisse solo tre anni.

Monumento di Maria Cunitz. Swidnica, Voivodato della bassa Slesia, Polonia.

La sua grande preparazione ed il suo contributo scientifico furono molto osteggiati dai suoi contemporanei.  Johan Kaspar di Elberti nel suo” Educated Silesian Women and Female Poets” del 1727 riporta un’osservazione che illustra bene le difficoltà delle studiose dell’epoca:

“[Cunitz] era così profondamente impegnata nella speculazione astronomica che trascurava la sua famiglia. La maggior parte delle ore diurne le trascorreva a letto (su cui sono state riferite ogni sorta di fatti ridicoli) perché si era stancata nel guardare le stelle di notte.”

Per fortuna il suo valore scientifico superò le ostilità del tempo e Maria fu acclamata come la donna più colta in astronomia dai tempi di Ipazia di Alessandria, divenne così nota come Silesia Pallas, o Atena di Slesia.

Nel 1960, un pianeta minore fu chiamato Mariacunitia e più tardi, nel 1973, un cratere di Venere ricevette il nome Cuniz.

Sitografia

https://mathshistory.st-andrews.ac.uk/Biographies/Cunitz/

https://www.smithsonianmag.com/science-nature/lady-astronomer-who-took-on-most-advanced-science-180962142/

https://www.sutori.com/story/women-in-science–Vyzv1Ss6pSYHeB9c93uwYc1d

https://pantheon.world/profile/person/Maria_Cunitz/