(Crotone, VI secolo a.C.)

Verso il 530 a.C. nacque a Crotone la scuola pitagorica, fondata da Pitagora appena approdato sulle coste del mediterraneo per sfuggire alla tirannide di Policrate di Samo.
Della scuola pitagorica abbiamo testimonianze dagli storici del passato e dagli adepti di Pitagora ma non dallo stesso matematico il quale, fedele al principio di segretezza imposto all’interno della comunità, non lasciò documenti scritti.
Le testimonianze di allora raccontano di ciò che ben sappiamo degli studi matematici, astronomici e filosofici ma poco viene detto dell’importanza del contributo femminile all’interno della scuola pitagorica.
Insieme alla scuola, infatti, nacque una forma di anticonformismo poco apprezzata dai contemporanei ossia la presenza attiva delle donne nella Comunità. Nella Grecia antica, ad eccezione di Pizia e delle Sibille, che avevano ruoli ben precisi, come la consultazione degli oracoli, le donne non avevano molta importanza e non avevano nemmeno diritto alla parola; poetesse come, ad esempio, Saffo, venivano emarginate.
Nella scuola pitagorica, invece, si contavano ben 17 donne, attive nella comunità.
Tutte partecipavano a discussioni di ogni genere e anche all’organizzazione delle attività.
Tra le donne si distingueva Teanò (Theanò, per i greci).

Filosofa, cosmologa, matematica e astronoma, per alcuni moglie e per altri figlia di Pitagora e che alla sua morte assunse la guida della scuola. Spiccava per la sua personalità forte e viva intelligenza e partecipava ad importanti discussioni su temi scientifici e filosofici, inclusi concetti matematici come le proprietà del triangolo rettangolo e fenomeni celesti come comete ed eclissi.
Abbiamo testimonianza di sue opere scritte dallo storico Stobeo, ad esempio del ‘Trattato sulla pietà’ e di un corpus di nove lettere, di cui solamente tre oggi sono ritenute autentiche mentre le altre sono comunque attribuite a lei ma scritte da altre donne pitagoriche.
In una di queste lettere esplicita il concetto di Numero come mezzo e non fine per comprendere il Cosmo. Numero inteso come aiuto per la comprensione dell’universo perché in esso risiede l’ordine essenziale di tutte le cose.
Teanò oltre ad essere la più famosa cosmologa della scuola pitagorica, fu anche una grande appassionata di medicina e nei suoi scritti emergevano pensieri che mettevano in relazione le due scienze. Secondo il suo pensiero, infatti, il corpo umano veniva considerato un microcosmo, copia del macrocosmo costituito dall’intero universo.
Oggi si ricordano le attività filosofiche e scientifiche di Teanò con un festival che si svolge a Crotone ogni anno in suo onore, in cui vengono premiate donne di grande rilievo culturale e civico.
Bibliografia:
Giamblico, La vita pitagorica.
Simonne Jacquemard, Pitagora e l’armonia delle sfere.
Caterina Pellò, Donne pitagoriche.
Sara Sesti, Scienzate nel tempo. 100 biografie.