Maria Margaretha Winkelman Kirch

(Panitzsch vicino Lipsia, 25 febbraio 1670 – Berlino, 29 dicembre 1720)

Conosciuta come Kirchin, trasformazione al femminile del cognome del marito Kirch, è famosa grazie ai suoi scritti sulla congiunzione del Sole con Saturno e Venere del 1709 e di Giove e Saturno del 1712

In un’epoca in cui non era scontato, a Maria fu impartita dal padre, ministro del culto Luterano, un’istruzione pari ai maschi. Contribuirono alla sua istruzione anche il cognato Justinus Toellner e Christoph Arnold, astronomo autodidatta che lavorava come agricoltore a Sommerfeld, vicino Lipsia. 

A 13 anni, rimasta orfana di madre e di padre, ma interessata all’astronomia, continuò a studiare con Arnold andando a vivere con la famiglia dell’astronomo, del quale divenne apprendista e poi assistente.

Attraverso lui incontrò il famoso astronomo e matematico Gottfried Kirch, di 30 anni più grande di lei, che le diede ulteriori istruzioni in astronomia; nel 1692 si sposarono ed ebbero quattro figli che studiarono astronomia.

Nel 1700 si trasferirono a Berlino poiché Federico I di Prussia nominò Gottfried Kirch “astronomo reale”. 

Le donne non potevano frequentare l’università in Germania ma l’osservazione dei Cieli si svolgeva fuori dell’Accademia, così la Kirchin divenne una delle poche donne attive in astronomia nel 1700.

Maria Margaretha lavorava all’Accademia come assistente non ufficiale del marito ma riconosciuta di fatto come tale. Insieme sin dal 1697 fecero osservazioni, eseguirono calcoli per produrre calendari ed effemeridi, registrarono informazioni meteorologiche e i loro dati furono utilizzati per produrre calendari e almanacchi, molto utili per la navigazione.

Nel 1701 Kirchin con il marito Gottfried, lavorando insieme come una squadra, prepararono il primo calendario di una serie intitolata Chur-Brandenburgischer Verbesserter Calender Auff das Jahr Christi che divenne molto popolare. Il re impose una tassa sui calendari e il ricavato venne utilizzato per pagare gli astronomi, gli scienziati dell’Accademia di Berlino e per supportare la costruzione dell’Osservatorio, ultimato nel 1711.

I Kirch, però, osservavano soprattutto il cielo ogni sera a partire dalle 21: lui osservava il nord e lei il sud facendo osservazioni precisissime che una singola persona non avrebbe potuto fare; la Kirchin pubblicava a suo nome le sue osservazioni e, per la prima volta, per riviste scientifiche in tedesco e non più in latino. Le sue pubblicazioni parlavano dell’aurora boreale (1707), della congiunzione tra il Sole, Saturno e Venere (1709), della congiunzione di Giove e Saturno (1712), che costituirono un contributo duraturo all’astronomia.

Durante un’osservazione di routine ella scoprì una cometa: il 21 aprile 1702 il marito Kirch scoprì la cosiddetta “cometa del 1702” (C/1702 H1), ma oggi non ci sono dubbi sul fatto che la Kirch sia stata la prima a scoprirla.

Il marito infatti registrò nei suoi appunti di quella notte:

La mattina presto (circa 2:00 AM) il cielo era limpido e stellato. Qualche sera prima avevo osservato una stella variabile e mia moglie (mentre dormivo) voleva trovarla e vederla di persona. In tal modo, ha trovato una cometa nel cielo. In quel momento mi ha svegliato e ho scoperto che era davvero una cometa… Sono rimasto sorpreso di non averla vista la sera prima“.

Dopo la morte del marito nel 1710, la Kirchin tentò di coprire il suo posto di Astronoma all’Accademia delle Scienze di Berlino, appoggiata da Leibnitz e dall’enorme competenza nel campo dei calcoli, dei calendari ecc. ma, nonostante avesse altissime qualifiche, il direttivo non volle creare un precedente dando spazio ad una donna, inoltre non aveva la laurea.

Il posto fu assegnato a J. H. Hoffman che, con scarsa esperienza, non riuscì a fare le osservazioni richieste. La Kirchin si rifiutò di fargli da assistente e fu finalmente ammessa all’Accademia delle Scienze di Berlino, risultato eccezionale per l’epoca. 

Nel 1711 pubblicò un opuscolo intitolato “Die Vorbereitung zug grossen Opposition” molto apprezzato, nel quale prediceva il passaggio di una nuova cometa e successivamente un altro opuscolo sulla congiunzione tra Giove e Saturno.

Ella educò i figli in modo che divennero anch’essi astronomi. Ben presto però le fu ordinato di lasciare il posto all’unico figlio maschio della famiglia; ella rifiutò e fu costretta a lasciare la sua casa sul terreno dell’Osservatorio, ma continuò a lavorare in privato fino alla sua morte, per febbre, il 29 dicembre 1720.

Bibliografia:

1) Libro: Storie di donne che hanno attraversato la scienza

2) Enciclopedia Britannica

3) Enciclopedia della Scienza Volume dedicato alle donne Astronome

4) Giornale dell’Università di S. Andrea Scozia

5) Documenti informativi dell’osservatorio di Berlino