Anche la Sezione Esopianeti e Stelle Variabili dell’UAN coordinata da Antonio Marino, partecipa al progetto Exoclock legato alla missione ARIEL (Atmospheric Remote-Sensing Infrared Exoplanet Large-survey), selezionato dallo Space Programme Committee dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
La missione consiste nella realizzazione di un telescopio spaziale che si dedicherà allo studio delle atmosfere di diversi pianeti extrasolari.
ARIEL osserverà diversi pianeti in orbita attorno a stelle lontane e farà la prima indagine su larga scala della chimica delle atmosfere di pianeti extrasolari.
ARIEL sarà coadiuvato da CASE, uno spettrografo progettato dalla NASA e sensibile alle lunghezze d’onda del vicino infrarosso integrando ARIEL, operante a lunghezze d’onda più lunghe.
CASE esaminerà specificamente le eventuali nuvole determinando quanto siano comuni e in che modo influenzano le composizioni e le altre proprietà delle atmosfere planetarie. CASE consentirà inoltre di misurare l’albedo di ogni pianeta, cioè la quantità di luce che il pianeta riflette.
La missione verrà lanciata nel 2028 e nell’arco di quattro anni osserverà oltre 1000 esopianeti, realizzando un vero e proprio censimento della composizione chimica delle loro atmosfere. I dati raccolti permetteranno di rispondere a domande fondamentali sulla formazione ed evoluzione dei sistemi planetari e se possano esistere attorno ad altre stelle sistemi planetari simili al nostro. La missione Ariel è stata sviluppata da un consorzio di oltre cinquanta Istituti di quindici nazioni europee: Italia, Gran Bretagna, Francia, Polonia, Spagna, Olanda, Belgio, Austria, Danimarca, Irlanda, Germania, Ungheria, Portogallo, Repubblica Ceca e Svezia. La coordinatrice della missione è Giovanna Tinetti dello University College di Londra.
Ma veniamo al progetto ExoClock
Abbiamo detto che ARIEL osserverà esopianeti noti per ottenere i loro spettri e caratterizzarne la consistenza chimica. Affinché questa tecnica sia il più efficiente possibile e per organizzare indagini su larga scala, dobbiamo avere una buona conoscenza del tempo di transito atteso da ciascun esopianeta e monitorare anche la variabilità stellare delle stelle ospiti. Il gruppo di lavoro sulle effemeridi ARIEL è responsabile del mantenimento di queste informazioni aggiornate ed è qui che i telescopi di piccole e medie dimensioni possono contribuire in modo significativo e fare la differenza, attraverso il progetto ExoClock.
La sezione Esopianeti e Stelle Variabili dell’UAN, il 2 febbraio 2020 ha aderito effettuando la registrazione a tale programma. Il compito è quello di monitorare i transiti suggeriti dall’organizzazione e fornire loro i dati osservativi.
A fine giugno ci sarà una visita del nostro presidente Edgardo Filippone alla Stazione Astronomia Holomon dell’Università Aristotele di Salonicco, anch’essa partecipante al progetto che utilizza la nostra stessa strumentazione, per un confronto tecnico.
Credit: ESA; Media-INAF, ExoClock.space.