La notte dell’8 agosto 2021 gli astrofili Alexandre Amorim (Brasile), Eddy Muyllaert (Belgio) e Keith Geary (Irlanda) hanno indipendentemente scoperto che la stella RS Ophiuchi, una nova ricorrente, è aumentata di circa 371 volte in luminosità, passando dalla magnitudine 11,2 a 4,8 e diventando così visibile ad occhio nudo tra le stelle della costellazione di Ofiuco.
Questo oggetto è costituito da due stelle, una gigante rossa ed una nana bianca: quest’ultima ogni 10-20 anni va incontro ad un’esplosione che la rende visibile ad occhio nudo. La stima più recente della distanza di questo oggetto è di circa 5.200 anni luce.
L’ultima volta che è stata registrata l’esplosione degli strati più esterni della stella è stata nel febbraio 2006. Ulteriori informazioni su questo sistema stellare e sulle condizioni che portano all’esplosione dell’atmosfera esterna della nana bianca sono riassunte alla pagina Wikipedia.
L’analisi dei soci UAN
Allertati il 9 agosto da una comunicazione del Responsabile della Sezione Spettroscopia dell’UAN Elio Ricciardiello, i Soci UAN Edgardo Filippone, Giulio Follero, Antonio Marino ed Andrea Tomacelli hanno eseguito delle osservazioni della nova ricorrente con un filtro per spettroscopia a diffrazione con un reticolo a bassa dispersione (100 linee/mm; Star Analyzer) montato nella ruota porta-filtri del telescopio a guida remota dell’UAN “Colàcevich” posto nell’INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte.
L’ottica del telescopio è uno Schmidt-Cassegrain con obbiettivo da 250mm f:6,3. L’analisi delle immagini dello spettro della stella raccolte nella serata del 17/8 è stata fatta dal Socio UAN Dario Castellano e di seguito è riportato il risultato dell’analisi medesima. Benché lo spettro sia a bassa risoluzione, 20 Angstrom per pixel, sono comunque evidenti e riportate sul grafico le intense linee di emissione dell’idrogeno (H alfa e H beta), dell’elio (He), del Ferro (Fe) e dell’ossigeno (O). Seguiranno ulteriori osservazioni sia fotometriche, per seguire la discesa di luminosità della stella che può durare anche alcuni mesi, sia spettroscopiche.