Guida del socio UAN Francesco Pecorella.
In questa piccola guida vi elencherò alcuni suggerimenti utili per fotografare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) con l’uso di una reflex a fuoco diretto del telescopio. Il progetto fa parte della Sezione Astrofotografia.
Per prima cosa ci occorre un buon sito che ci fornisca le effemeridi della ISS. Io ad esempio, uso l’app gratuita “ISS Detector” che è molto semplice da usare e ritengo che sia molto precisa. Ha molte funzionalità, ma quelle che ritengo più utili sono: la traiettoria che seguirà la stazione e la bussola integrata, ottima per orientarci e capire dove inizierà il transito.
Prepariamo l’attrezzatura
Con almeno 30 minuti di anticipo sul transito, prepariamo la nostra attrezzatura, stazionando il telescopio (non occorre allinearlo alla polare in quanto non utilizzeremo il movimento automatico della montatura ma lo muoveremo noi a mano). Colleghiamo la reflex al porta oculari tramite adattatore.
Togliamo i tappi e sblocchiamo gli assi AR e DEC della montatura per avere il completo controllo dei movimenti.
Puntiamo una stella
Fatto ciò, puntiamo una stella nelle vicinanze del transito precedentemente studiato e blocchiamo i serraggi. Questa operazione ci serve per la messa a fuoco che faremo tramite il mirino della reflex, grossolanamente, e poi tramite il display con ingrandimenti, sempre della reflex, per una più precisa messa a fuoco. Badate che l’inseguimento è spento! Quindi la stella si muoverà abbastanza in fretta nel mirino della reflex (sappiamo che in realtà si muove la Terra). Per avere una certa calma nella messa a fuoco, questa procedura si può effettuare anche a inseguimento acceso, si mette a fuoco usando una stella o ad esempio Giove, se è nelle vicinanze, e poi si spegne la montatura una volta fatto.
Impostiamo i parametri della reflex
I transiti sono molto luminosi con picchi di magnitudine (m) anche di 4.0 ma quello che rappresenta davvero la difficoltà, in questo caso, è la velocità. Essa è vicina ai 28 mila km/h! Quindi dobbiamo “congelare” l’attimo per evitare il “mosso” nella foto dando un valore molto basso di tempo di scatto che può aggirarsi tra 1/600 e 1/1200 sec con un valore ISO alto per accogliere molta luce: Iso 1400/1600.
A questo punto, non ci resta molto da fare che aspettare l’inizio del transito, ma nel frattempo possiamo riscaldarci un po’ facendo pratica con una stella o pianeta o addirittura la Luna. Sblocchiamo gli assi e puntiamo il nostro oggetto di allenamento.
Fotografiamo la ISS
Teniamo uno occhio sempre sul cercatore e l’altro aperto per aiutarci ad inquadrarlo più velocemente.
Appena l’oggetto compare nel nostro cercatore, non ci resta che seguirlo muovendo a mano il nostro telescopio, magari aiutandoci tenendo con la mano destra l’impugnatura della reflex e con l’altra l’asta del contrappeso.
Qualche scatto di prova e poi spostiamo il tutto sul punto d’inizio del transito, blocchiamo gli assi e aspettiamo. Appena scorgiamo la stazione spaziale, sblocchiamo gli assi e puntiamola, come precedentemente descritto, con il cercatore.
I primi 10/20 secondi sono sempre di ambientazione al movimento veloce, ma una volta capito la traiettoria seguiremo la stessa cercando di tenerla al centro del reticolo più tempo possibile e nel frattempo scattiamo a raffica veloce. Non vi demoralizzate se in molti scatti non vedrete nulla, per una buona foto, bastano anche 30 scatti su 200 fatti.
Come si può vedere nella foto 1, la stazione non sarà quasi mai al centro dell’inquadratura, ma questo poco importa, quello che importa è che ci sia.
Ad allineare e ritagliare tutte le immagini, ci penserà un software specifico per elaborazioni immagini astronomiche tipo “Pipp”, scaricabile gratuitamente.